Nel 2023, la quinta edizione del festival Exit persiste e dimora negli spazi mutageni dei Prati di Caprara, sistema ecologico e politico di unicità emblematica all’interno della città di Bologna.
Il bosco urbano, situato nella prima periferia a nord-ovest del centro storico, sorge all’interno di una ex-base militare in disuso dagli anni ‘70. I prati di Caprara sono un’oasi ecologica di marginalità e ibridazione, contaminazioni e alleanze, umane e non, libera dallo sfruttamento capitalistico del suolo. (Per maggiori informazioni: https://rigenerazionenospeculazione.wordpress.com/manifesto-per-il-bosco-dei-prati-di-caprara/)
In questo contesto si ambienta il secondo esperimento di innesti artistici temporanei proposti da Exit. La simbiosi (dal greco συμβίωσις “vivere insieme”), in biologia, è qualsiasi tipo di interazione stretta e a lungo termine tra due diversi organismi biologici. Unità, intima associazione, coesistenza e compenetrazione: sono principi per la sopravvivenza nell’era dello Chtulucene, ma anche le trame in cui germoglia questa quinta edizione.
All’interno di questa cornice spaziale e teorica, si articolano le proposte di cinque artistǝ in un terreno ibrido tra performance, sound art, multimedia e pratiche collettive, per moltiplicare le visioni di questo paesaggio liminale e ricreare una mappatura sensibile e collettiva dello spazio.
Un progetto
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